Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #208

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23/01/1924 – Ore 13:14  – #208

Funge nel seguente modo: una volta varcato il cancello principale della fabbrica, solitamente v’è un bancone di ricevimento, sovente ‘n metallaccio malconcio dal quale l’impiegata d’accoglimento mi pone le solite formalità cartacee da compilare per attestare la mia visita. Ivi appongo l’orario del mio ingresso, il mio nominativo, le mie generalità aziendali ch’ormai tendon a cangiare per via de’ molti clienti cui m’opero, la ragione della mia comparsa e le mansioni operative effettive che m’accingo a compiere. Vengo fornito d’un cartellino identificativo con qualche cifra stampata e un simbolo di riconoscimento che mi permette d’oltrepassare le poche aree destinate al pubblico e m’addentro ne’ reparti. Nelle fabbriche di combustibile, principale oggetto del mio impiego, mi limito a faccende concernenti i depositi del materiale grezzo preconfezionato che lo stabilimento impiega ne’ suo’ processi produttivi, salvo talune eccezioni che, s’il caso lo richiede, mi vedrò a esplicare in un secondo momento. Sfrutto come esempio la fabbrica di carburante situata in Carseigh Street a Bolinthos, ov’ho completato le mie obbligazioni stamane. Il signor Tinsteel m’ha assegnato ‘l compito di completare un inventario di alcuni materiali secchi, principalmente utilizzati per la manufazione dei combustibili a caldo, ch’era stato lassato incompiuto da una mia collega qualche dì addietro, non per inettitudine od ozio ma per urgenze tempistiche irrimediabili. Alché, il signor Tinsteel m’ha fornito il tabulato d’usar come guida colle liste de’ prodotti ch’in teoria debbono esser presenti secondo l’accordi presi tra i manufatturieri e la fabbrica stessa, in questo caso la Vendrot. Sicchè ho spulciato l’enormi scorte confusionarie de’ reparti ove sovente i carichi di preconfezionati vengono lassati a confondersi co’ pacchetti aperti, le cisterne e le taniche di sfusi, l’autoprodotto, le preconfezionature per i combustibili a freddo, i materiali per i combustibili vegetali e quant’altro possa lor tornare d’utile pe’ tutti i processi generativi richiesti da clienti della fabbrica. Potrìà andar molto più nello specifico ma probabilmente mi dilungherei eccessivamente scordando qualcosa considerando che la testa già mi spinge verso un ventaglio ampissimo d’altre rimuginazioni. Vi farò ritorno, su tali metodi lavorativi, più per lo sfizio di ricordar me stesso li vari aspetti ch’in fine m’aggradano. Trattempo, mi trovo sulla mia poltrona a valutar la giornata ch’ancora non ha raggiunto la seconda metà ma che mi par già estremamente dilungata, vuolsi per il di fatto mio continuo moto della mane. L’ore a venire le dividerò fra lo scrivere e ‘l cangiar di piani pe’ le giornate prossime, ‘n quanto, poscia l’incontro con il signor Tinsteel alla Crosspath di Lylcoin, sono sorte molte altre faccende urgenti alle quali debbo attendere al più presto. Inoltre, Claudette m’ha chiesto un supporto per alcune attività inventariali alle quali ella non crede di poter attendere per conto solo e ho gradito esser richiesto ‘sì ch’ho accettato. Temo ch’i giorni a venire si paleseranno più densi e lunghi de lo che di fatto sto preannunciando.

Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”

Deposito d’Ingredienti di Correzione, Vendrot Factory di Carseigh Street, Bolinthos, 1924.


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