Ancor fuggiasco pe’ caligine scura,
Nobile dolgo, tacito e immondo,
Ivi ov’è l’essenza, solinga ‘l cosmo,
Lamento alli zefiri l’ atavica paura
E ‘sì lassa e pura pur anela
Sin trovar lenimento o sentiero
Quell’eco di lieta mestizia
E tragitto or calli di lino ormai nero.
Niun astro al firmamento
E fuggo e cogito vacuo
Or che ‘l ricordar dilegua opaco
E mutomi ‘n ombra, ‘sì mi spengio.

Fuggiasco
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