Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #198

13/01/1924 – Ore 21:21 #198

Non v’è molto da contar de lo ch’occorso oggi nell’ore di luce ch’io e Lily avemo condiviso ‘sì tanto sin pensiero o parola; l’unico deragliamento dall’ozio è stato un breve passeggio verso la bottega di Lylcoin, la che sosta lungo ‘l confine con Dumbar, pe’ racimolar qualche vizio zuccherato e profittare di boccate d’aria nuova. Siamo inoltre passati dalla signora Knowles ch’ancora non avea fatto conoscenza della mia diretta erede; la prima, con genuino compiacimento s’è dilettata ‘n brevi convenevoli affettuosi e me ne sono compiaciuto infinitamente. Col tempo, per molto ‘n recenti mesi, ho iniziato ad apprezzare atipicamente ‘l carattere a due volti della signora Knowles ch’alterna un secco e gelido comporsi professionale verso l’avventore scorbutico e s’atteggia a madre e sorella pe’ li soliti cortesi e il casuale di passaggio. Le brevi dialoghe che finisco pe’ scambiar con ella, poscia l’acquisto regolare del mio tabacco da pipa e dell’eventuale accessorio da fumo, han spesso traversato il convenevole e approdato nell’intimo e personale, pochi passi oltre ‘l confine del semplice avventore usuale. Ciò soddisfa, talvolta, la mia inconscia necessità d’importanza, cosa ch’ormai fatico a negare e oltremodo abbraccio, fin dal trovarmi a ragionar su come invitarle un paio di modeste bevute lontane dall’ore del lavoro. Tali dissestamenti dalle norme son iti scemando colle settimane, tramutandosi ‘n passiva attesa d’un potenziale incrocio fori da’ rispettivi impegni diari. Ciò è reso estremamente arduo dal mio pendolar tra lo scrittoio e le fabbriche dell’intera regione. Pe’ tornar sull’accadimenti d’oggi, Lily ha acquistato alcune immagini collezionabili dall’emporio della signora Knowles ma par essersene dimenticata una volta giunti ‘n casa, ov’immersa nelle sue letture anticipate pe’ la sua età, m’ha lietato ‘l resto del sabato, cui sentirò l’aspettata nostalgia ne’ giorni a venire.