12/01/1924 – Ore 20:58 – #197
Sepolti e disorientati d’una coltre lattea ghiacciata, io e Stewart ci siamo diretti svogliatamente verso le poche ultime fabbriche della cintura esterna di Bolinthos ov’ancora avevamo d’ottemperare l’appuntamenti ‘n scadenza. La Crosspath Factory e la Letterlong Corp. di Streamver ci han derubato d’un paio d’ore ‘n cui le conversazioni assopite si son limitate al minimo indispensabile pe’ lasciar spazio ad impegni manovali d’inventariamento. Nulla d’estremamente provante, tuttavia, data la freschezza delle membra e del ragionamento ‘ncor prolifico nelle prime ore del dì. Il proseguio dell’obbligazioni m’ha trascinato a Chesterville ov’invece ci siam limitati a qualche minuto burocratico disperso ne’ reparti della fabbrica del luogo per poi abbandonarci a un agognato pasto alla locanda esotica situata a fianco dello stabilimento. Appesantiti dalle vivande e dall’eccesso etilico, l’ultima tappa lavorativa s’è snodata approssimativamente sebbene, credo, nei limiti del decente. Nel primo pomeriggio m’ha raggiunto Lily da Gersburg, col convoglio diretto che tanto tarda di questi tempi pe’ l’eccessiva intraprendenza dei manutentori della rotta ch’azzoppano il percorso in ‘sì tante stazioni. Il suo compagnarmi innocente e pigro nel finale di settimana sarà la cornice ch’anelo da molti giorni al fine di rigenerar molte iniziative che s’andaron sperdendosi colle prime peripezie lavorative dell’anno.
Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”

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