15/12/1923 – Ore 09:30 – #169
Prevedibilmente faticosa la levata ‘ncor notturna, qualche ora fa. Il protrarsi delle attività d’ieri fin a tarda ora han richiesto una pesa più cospicua al mio corpo che, allo strillar della sveglia a metà della quarta ora, ha combattuto più dell’usuale per gettarsi fuori dal giaciglio caldo. In ogni caso, la prelazione ed importanza intrinseca dell’inizio del dì non possono nulla contro le membra sfatte se di dentro, d’intorno e ‘n ogni parte v’alberga una motivazione incorruttibile. V’è sempre tempo pe’ recuperare le capacità fisiche ‘n un secondo tempo – sovente, proprio lungo l’arco del dì. L’unica obbligazione posposta è stata l’attività fisica ch’ho lassato scorrer verso la settima ora, quan l’ennesima tazza caffeinata ha destato anche l’ultimo angolo recondito di consapevolezza. Nello svolgersi odierno, so di non disporre di sufficiente libertà ed agio pe’ continuar a divagare su queste pagine, motivo per cui mi confino nel predirre con certezza quasi assoluta ogni prossimo itinerario pianificato: entro l’orario del pranzo dovrò terminare alcune solitanze burocratiche a fini lavorativi, sebbene, paragonati al dì appena trascorso, paion quasi ludiche e pleonastiche; approfitterò dell’intermezzi tra le une pe’ raggiunger Ada e fornirle l’indicazioni necessarie per ottimizzare il suo passaggio d’oggi presso April Street, dalla quale latiterò per molte ore, con alta probabilità fin buio inoltrato. Di fatti, sono stato invitato a presenziare a un esibizione concertuale a Gersburg, distante almeno due ore di locomotiva, ov’anche Lily potrà mostrar al pubblico l’ultimi suoi apprendimenti al gravicembalo. Pe’ questioni amministrative personali e pe’ recuperar qualch’attività fin’ora procrastinata, dimani debbo qualmodo ser in Lylcoin, il che iustifica il mio rientro tardo poscia l’esibizioni serali. Sarà, chessia, anche opportunità per dividere qualche frammento di conversazione e diletto con Annie, Bertha e Donald Quill, e con Marierose Maze. L’entusiasmo dell’evento imminente è a tratti rosicchiato dalla cascaggine che pronostico. Dianzi ‘l viaggio, debbo recuperare due consegne a me indirizzate presso l’ufficio di zona, probabilmente doni natalizi di conoscenze lontane. Con quest’ultimi minuti d’isolamento dal programma diario, crogiolerò quel che basta e serve sul priorizzare i prossimi appuntamenti, indubbiamenti importanti nonchè austeri ‘n questo frangente prefestivo.
Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”

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