diVagazioni: “Arsure”

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Sovra alture ov’ancor s’erge
Lo poco del castello a me rimasto,
Piango ‘l maniero mangiato dal verde
Del mio pianger nefasto

D’le maniere sbagliate, del niente,
Dell’arsure di gote, d’le mie stasi,
De’ dubbi, delle nove domande
Ch’ancor non so come farti.

Sotto ‘sto cielo sputato s’annida
Un cumulo di macerie, polveracci,
E’l cor ride e lascio che rida,
E l’amor si straccia e lascia che si stracci.


Arsure


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