Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #117

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24/10/1923 – Ore 07:16 – #117

Ah, l’emicrania, quante settimane che non s’affacciava a scòtermi fra ‘l cuscino e la cucina. Biasimar l’eccesso di alcolici prima di coricarmi è solo un modo verboso per rimpiangere le mie decisioni immature e poco profetiche. Tuttavia, spero ch’un rapido boccone all’emporio della signora Knowles ricucirà le lacerazioni che or percepisco tra le tempie. Dato ch’anche oggi si prospetta un vortice d’obbligazioni davvero importanti, sto maledicendo ogni attrito tentando di monologar motivazionalmente coll’omino d’affari che son solito portar a spasso con la mia borsa di scartoffie.

Ore 20:32

M’ero promesso di virar largo dal rimuginare pseudo filosoficamente ‘n queste pagine ma vi son dì com’oggi ove ‘l senso del tempo perduto mi svia dal raziocinio tant’anelato. Coll’eccesso di sonnolente pigrizia, incapace di distinguer progresso da stagnazione per quanto meramente costrutti soggettivi seppur misurabili, sì, ma coi righelli che io stesso intaglio di tacchette. La solita sfocata consuetudine affacciata alla finestra tintinna di insensatezza ogni qualvolta prendo quel pelo ‘n più di coscienza de’ miè timori, accentuati dal silenzio corrosivo del non riuscire a non pensare. V’è un ossimorico senso di colpa nell’accettare la nostalgia, la mancanza e l’impotenza fronte le mie brame che per quanto processo formativo necessario si stravolge in bisticci apolari, deproduttività e scivola nella nullafacenza ancor più antitetica. E questo, questo paragrafo stesso è ora riflesso perfetto del girovagar per stanze, di versi e diverse, a caso e in casa. Forse questa quiete del crogiolare limbico e appena iracondo è la panacea che necessito ‘n dì così. Ma perlustrare e gettarsi in queste divagazioni è solo palliativo, solo velature rosa? Solitanze, canoscenza, briciole di cagione; son esse l’elmo fronte la salva spietata de lor strali? Se sì, quante, quali e come trovar poi lo che di fatto è più tenace del metallo ma soffice quel che serve per non incrinare un cranio ch’ancora vi sbatte e risbatte dentro?

Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”

👆 Sto sperimentando con varie modalità di presentazione del diario di Arthur Parker. Son ben accetti commenti ed impressioni a riguardo!



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