Alienazioni – “Soverchiature Letterofile” #19

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Teodoro Manganelli.

Un tipo particolare e burbero.

Ma non quella brutalità violenta che contraddistingue tanti esseri umani. No. Era una brutalità dispersiva, digressiva, spiazzante. Facciamo un esempio: quando passeggiava e qualcuno lo fermava per chiedere “Scusi, sa che ore sono?” Lui sorrideva e senza sarcasmo alcuno diceva “Beh, solo quando le uova sono fritte bene.” E continuava per la sua strada. Inutile dirvi quanti insulti, quanti volti perplessi e quanti gesti volgari ricevesse ogni volta.

Ma lui era così.

Collegava i discorsi apparentemente diversi e quasi ossimorici per stimolare i passanti e chiunque interagisse con lui.

Prima di raccontare un po’ della sua storia vorrei soffermarmi su un episodio recente dove Teodoro viene ospitato in una scuola per giovani marmotte, strani lupetti e ragionieri calvi per tenere un discorso sull’influenza semantica di un paradosso raffreddato.

Teodoro entrò nella classe sicuro di sé.

Davanti a lui, un centinaio di persone lo fissava in silenzio.

Lui posò la borsa a tracolla sotto la sedia e, da in piedi, si appoggiò con le mani aperte sulla grossa cattedra.

Stette in silenzio qualche secondo scrutando i volti dell’aula magna e poi disse

«Ci sono domande?»

Il silenzio era tombale.

Gli alunni si guardavano perplessi.

«No?»

Un ragazzo biondo con occhiali spessi, dalla prima fila alzò la voce «Perché ce lo chiede ora?»

«Bella domanda. Vi risponderò quando saprete dirmi di che colore è un marzillo.»

Gli alunni cominciarono a parlare tra di loro. Un crescendo di sussurri che si ruppe solo quando Teodoro continuò

«Nessuno?»

Silenzio e curiosità.

«D’accordo. Prima di iniziare quella che sarà una lezione imprevista e tempestosa vi chiarirò le idee su queste prime due mie affermazioni: io mi sarei aspettato che alla prima domanda uno di voi si fosse alzato, avesse detto “Ma Dio esiste?” senza preoccuparsi dell’imbarazzo, del giudizio altrui, del giudizio dello stesso Dio, del fatto che fosse una domanda campata in aria. Ci sono domande? Certo che ci sono. Ci son più domande che risposte. E che cosa vi ha fatto pensare che io chiedessi un argomento in particolare? “Eh ma che ne sapevamo?” mi direte voi. E io? Che ne sapevo che cosa mi avreste chiesto? E avrei dovuto rispondere in qualche modo perché il mio ruolo quest’oggi è questo. Ma prendiamo la seconda domanda. Una domanda indiretta. Chi di voi sa cos’è un marzillo? Nessuno? Beh perché l’ho inventato al momento. Ma se uno di voi mi avesse risposto per esempio “Viola!” io avrei detto giusto. Perché? Perché nella mia mente potrei aver creato un animale giallo dalle sembianze feline, perfettamente ambientato nel paesaggio urbano che un bel giorno passa sotto una scala dove un imbianchino ha lasciato un secchio di vernice viola e gli si versa addosso…»

«Quindi non c’erano risposte sbagliate…» disse una ragazza con la coda dal centro dell’aula.

«Brava signorina. E bella coda. Non le dà fastidio quando si siede?»

La ragazza diventò rossa nelle guance e tornò a sedersi.

«Non ci sono risposte sbagliate. Ci sono domande in ritardo o risposte in anticipo. Nemmeno il silenzio è un errore se nella vostra testa i pensieri urlano risposte. Ma nella prossima ora lo vedrete meglio. Con degli esempi. Mi serve un volontario ora… Nessuno si offre? Andiamo. Un volontario.»

Una mano si alzò dalla seconda fila, a destra del professore.

«Oh bene. Lei è volontario?»

Il ragazzo annuì

«E per cosa?»

«Cioè?»

«Dico, volontario nella Croce Rossa, Carabinieri?»

«Beh, no, pensavo le servisse un volontario per una dimostrazione…»

«Infatti. E ti ringrazio, sei stato perfetto. Ora mi serve un volontario che voglia venire qui su con me…»

«Io posso?»

«Ma certo! Prego.»

Il ragazzo di prima si alzò e andò verso il professore.

Il pubblico di studenti rimase fermo e in silenzio, non riuscendo a trattenere il dubbio per l’utilità di quella lezione.

Il ragazzo si avvicinò a Teodoro e allungò la mano.

Il professore la guardò e disse «..sì, ne ho una simile anche io…»

tratto da “Gli Alieni non Credono a Noi” edizione imbruttita – Lupiscattoli, Delrio, (2023)



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