Il Diario delle Vanvere Terapeutiche #112

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19/10/1923 – Ore 21:18 – #112

Chesterville è estremamente scomoda da raggiungere in carrozza, per le numerose stradelle scavate tra le campagne, ampie a sufficienza per un cocchio di medie dimensioni. L’impedenza è accentuata dalla scarsissima visibilità data dalla completa assenza di lanterne sul percorso. Tuttavia, o forse proprio per tal motivo, giace ‘n una quiete surreale ed è avvolta ‘n un tepore fra ‘l rustico e ‘l presuntuoso, spalmandosi su d’una superficie quasi doppia rispetto a Lylcoin, puntinata da fabbriche, depositi e dissonanti cascinali. La conformazione del territorio de’ suo’ confini è opposta ad Alveynn, ov’ero stamane, sendo adagiata su una grande pianura spennellata di nebbioline mistiche. Chesterville è dimora di molti magnati della regione, ereditieri e proprietari terrieri che ingollano l’isolamento e la solitudine ch’il posto offre, coccolando gli ultimi decenni della lor vita, mezzo i campi coltivati e il poco traffico. Raggiungere Chesterville verso sera, proprio quando toccò a me farlo, ieri, si mostra complicato e snervante causa le numerose carrozze d’operai e mercanti che tornano alle proprie mura di torno la zona, intasando le summenzionate anguste stradine battute. Alla fabbrica di Chesterville, la serata lavorativa s’è svolta senza troppi problemi e, per quanto il carattere del direttore della divisione ne comprometta sempre la sicurezza, il riscontro positivo dell’operato potrebbe facilitare davvero molto i successivi interventi di supporto che effettueremo in primavera, salvo digressioni impreviste sul pianificato. Venendo a le vicissitudini odierne, che scarabocchio di fretta già percependo l’abbraccio delle coperte, prima dell’alba, stamane io, Claudette, Stewart e il signor Tinsteel eravamo già alla fabbrica di Naught Port. La ripetitività e l’orari alquanto compromettenti continuano ad accelerarci, senza, però, privar l’attività della solita e aspettata qualità e precisione. Sia vista questa come ottima gavetta pe’ Claudette e Stewart, alle prime armi con l’operatività in fabbrica e ‘l mondo della Kryomont. Poco da ricordare pure per il piccolo dipartimento di Carville che ci ha accolto quasi famigliarmente e ha collaborato con la rapida attività di elaborazione assortimentale. Spolverate di innumerevoli ragionamenti e realizzazioni tutt’altro che nuovi, l’ultime giornate m’han dato modo d’apprezzare la fatica fisica al di là delle mie previsioni, riuscendo casi senza anelo o sforzo a posporre impellenti questioni introspettive che dovrei affrontare fra diari, monologhi e i dondoli di Camille. Domani, invece, dovrò tener traccia su’ miei fogli sparsi nelle tasche del cappotto di tutti l’appuntamenti e l’urgenze in coda e, fra queste, non credo vi sia spazio per un poco d’entusiasmo o gaio.

👆 Sto sperimentando con varie modalità di presentazione del diario di Arthur Parker. Son ben accetti commenti ed impressioni a riguardo!

Chesterville, Contea di Bolìnthos, 1923

Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”



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