Il Diario delle Contraddizioni Epifaniche #5

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Allorché ‘l baluardo delle tenebre cede ‘l passo al palesarsi dell’aurora, si delinea un pressante imperativo: la premura d’erigersi. In tale frangente, ove la quiete dominante s’interrompe soltanto pelle cantilene de’ volatili e per l’affabile carezza della brezza matutina, si frappone un’occasione propizia per la mediflessione. L’ascesa del sole è simbolismo manifesto di rinnovamento, tangibile richiamo alla rivitalizzazione dell’essere interiore. In queste incipitarie istanze, la psiche si scorge immune da distrazioni, avvizzita a vagare per le profondità pensieristiche e ad abbracciar quella serenità che soltanto la placidità situazionale può conferire. Un’epoca, diventa o pare, propizia per imprimere ed affermar propositi e traguardi, rivisitarli e rimirare, tracciando una traiettoria inequivoca attraverso l’arcano maledire dell’incertezza. Ci si trasfigura indi in atto di genuinità, una scelta consapevole di abbracciare l’opulenza del tempo e consentire all’intelletto di adagiarsi nella contemplazione della serena e tutt’altro che superificiale magnificenza che le prime luci dell’alba prodigano senza chieder null’in cambio.



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