11/10/1923 – ore 06:31 – #104
Qualche piroetta onirica e una tubatura fallace hanno spezzettato il mio riposo notturno che, tuttavia, non pare abbia influito significativamente sulla mia condizione psicofisica. In tarda mattinata ho un appuntamento a Wedgeville, sebbene la signora Savin abbia già espresso chiaramente le sue opinioni negative riguardo i nostri carburanti a freddo. Sarà fondamentale, però, la costante propensione, da parte mia, all’ottimizzazione dei processi della sua fabbrica, motivo per cui oggi le proporrò sfacciatamente un servizio di manovalanza senza secondi fini palesi. Sono sicuro, inoltre, che il signor Barweight, oggi, tintinnerà il suo campanello per chiedere aggiornamenti sulle questioni natalizie che, al momento, ho completamente ignorato.
Sto tentennando, l’istante attuale, a dar forma a ulteriori considerazioni, più per rimostranza che pudore, più per controproducente perfezionismo che mancanza d’argomenti; tale omertà potrìa sbloccarsi col benamato amaretto, per quanto l’ora sia presta e ‘l mio stomaco appena vuoto.

Ore 16:43
La signora Armyn Savin, della fabbrica di Wedgeville, è una donna ancora attraente nonostante i segni di torno l’occhi per le levate prima dell’alba e la chiara pressione del suo ruolo sulle spalle; veste incantevolmente la divisa, sul luogo di lavoro, corniciando, con una criniera nocciola liscia e luminosa, uno sguardo ‘ncor sveglio e propositivo. Le svariate volte cui ho avuto piacere d’incontrarla ha sempre sfoderato un’energia ossimorica paragonata ai colleghi che posizionano nel suo ruolo nell’altre contee e, oggi, non è stata da meno. Per quanto la collaborazione con noi venditori della Kriomont sia sempre stata esigua e limitata al perfezionamento delle sue anticipazioni, ho potuto notare un piacevole attaccamento alla mia persona e un suo agio discorsivo che non avrei previsto. M’ha sciorinato della figlia Charlotte, del matrimonio ormai finito, della recente promozione con conseguente cambio di reparto e m’ha confessato alcuni timori ed eccitazioni a riguardo. Per quanto possa risultar arduo, nei mesi a venire, credo che consolidare ulteriormente tale rapporto con lei debba salire di priorità nella mia lista pro potenziali e, finora, imprevedibili sviluppi.
Inoltre, sempre in mattinata, per frutto di fatiche precedenti, sono riuscito a ottenere una conferma per gli allestimenti espositivi a Naught Street, Pieriff Street e Barrell Street. Ray, il mio supervisore della Kriomont sarà soddisfatto. Nessuna notizia di Barweight per ora. Strano.
Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”



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