08/10/1923 – ore 08:22 – #101
Cheta giornata serena, coi barlumi del mattino che svelan cieli tersi e un’aria, ancor frizzante, che carezza il viso ‘ncor assopito di Lilcoyn. I mie’ occhi sprofondan nelle strade sottostanti, per un istante, tutto ancora brama silenzio. Quest’ora, come sempre, sfavilla nel conflitto tra il richiamo del morbido guanciale e l’irrefrenabile impulso verso l’ambizioni. Sostenuto unicamente dalla volontà tremolante, mi son gettato nella scrittura, compagnato da un caffè più caldo che appagante, più nero che buono.
Nel frattempo, Lily sogna_ancora profondamente, come merita ‘n questa domenica – ché sera scorsa s’è protratta lungamente per entrambi. Oggi, proseguirà la mia costante lotta contro l’attriti e il perfezionismo controproducente, condita con briciole di sconforto, mentre m’armo già all’ennesima settimana che claudica all’orizzonte. Sarà un’altra ascesa verso una forma di soddisfazione che, nell’ultimi tempi, sembra riluttante a disinibirsi allo specchio.
“Ciò che facciamo oggi riflette chi vogliamo essere domani.”
Da “Il Diario delle Vanvere Terapeutiche di Arthur Parker”


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